lunedì 19 agosto 2013

katauta di Eufemia

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odor di rose
nei ricordi appassiti -
memorie silenziose

*

Eufemia

senryu di Eufemia

arde la fiamma
come fuoco mai spento
eterna è l’arte

*

Eufemia

haiku n. 1/’13 di Eufemia

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foglie d’àcero
silenziosa armonìa
 voci dei saggi

*

Eufemia

Wolf, haiku narrativi di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo

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scivolò il fiocco
la perla di rugiada
sul kimono blu

divenne seta
dagli argentei riflessi -
volto di neve

taccion le stelle
feroce il vento sferza -
metamorfosi

alta brughiera
nevi brezze e un bagliore
occhi di lupo

*

Massimo Baldi ed Eufemia Griffo

Le leggende narrano che in un tempo lontano, una fanciulla bellissima dalle vesti di seta, fu rapita dalla furia degli elementi ed in balia di essi, si trasformò in un lupo. Ancora oggi, negli antichi boschi della Luna, se ne può sentire l’ululato, quando le stelle tacciono e l’inverno regna sovrano.

Haiku di Eufemia scelto dalla pagina Haiku Antichi e NON

solitudine -
sulla panca di legno
ultima foglia


Eufemia Griffo

Grazie alla pagina Haiku Antichi e NON

che ha scelto il mio haiku

keiryu di Eufemia – versione inglese

unknown destinations -
fragile for a wandering soul
with tired and uncertain steps
a floating secret home
in same thousand worlds*

*

Eufemia

NOTE – There is only one “reality”, but thousands parallel, infinite and inscrutable universes.
As for “Time”, so for “earthly” places man is anxious to find his safe house, taming its nature and becoming like a weary wayfarer who moves uncertain steps.
May he find a safe place for his spirit and go beyond this physical being?
The answer is no.
There is no “supercelestial” nor an a “noumenon” home: only apparent and fragile realities exist, bounded by infinite universes.4

Dal sito

*

la traduzione è nei commenti

Auguri Eufemia


“un cuore pulsa
nel suo ritmo veloce
si apre l’augurio”
*
Senryu-dedica di Lucia Griffo

Tutto scorre come un fiume – Poema yama a 4 mani di Eufemia Griffo e Davide Benincasa

ascolto il tuo dolore
fanciulla dai raggi dorati
rubati a stelle notturne -
alba e aurora le due  sorelle
notte e giorno nel cerchio eterno

nella luce nascosta
la tua figura è ombra nell’ombra
e senza veli puoi piangere -
si sfibra il riflesso nell’acqua
poichè tutto scorre nel fiume

*

Eufemia Griffo&Davide Benincasa

Cari amici con questo poema a quattro mani, Vi ringrazio tutti per la partecipazione assai sentita e Vi do appuntamento presto, con l’ e book a tema.

Renga a 4 mani – Eufemia&Arashisei




La luna insegna
ascolta la sua voce
allievo e maestra
  flusso e riflusso
impara ad osservare
il navigante
strada percorsa
confusa nella nebbia
sentieri e bivi
 
dissipa l’ombre
l’argenteo ciclo nuovo
dubbi fugati
 
*
 
Eufemia & Arashisei

Haiku di Eufemia – Dalla pagina Haiku antichi e non

eco di passi
sul sentiero di marmo
geta di quercia

*

Eufemia Griffo

Haiku scelto dalla pagina Haiku Antichi e non

Sedoka a 4 mani di Eufemia e Massimo –

passioni oscure
tra battiti di ciglia
desideri sepolti

frusciano i rami
del ciliegio e del pruno
sospira il kimono ocra

tremula fiamma
scomposta da respiri
intreccio di ombre oblique

svela la luna
nel fuoco di candele
seducente  maschera

le mani in cerca
di piaceri e voluttà
tra frenesie e passioni

il grande cedro
scruta i segreti amanti
luna d’argento plaude

raggi d’argento
disegnano  sui corpi
strade da percorrere

il fiume scorre
fuoco rosso le sue acque
come oro liquefatto

sanno gli amanti
che il sole sta sorgendo
che la notte è piangente

sbatte le ciglia
ultimo sguardo al mare

l’onda e il gabbiano in volo

*

Eufemia Griffo e Massimo Baldi

- inedito per il prossimo e book sul Giappone -

keiryu di Eufemia n. 10

un mondo rovesciato -
lo sguardo si perde nel vuoto
come su un filo sospeso -
si muove lentamente il passo
un funambolo in equilibrio

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keiryū di Eufemia

Yama, poema a 4 mani di Eufemia Griffo e Massimo Baldi


fugace la vittoria
del possente Ramses il grande
dalla corona di Sole -
quale sconfitta sulla sabbia
tra gli spettri senza più voce tra le dune sabbiose
feroce infuria la battaglia
gli eserciti ormai allo stremo
il tramonto e il cocente khamsin
sul campo nessun vincitore
*

© Eufemia Griffo e Massimo Baldi

*Lo yama è un componimento a carattere contributivo ove il contenuto spirituale non deriva dalla penna di un unico poeta, ma da più voci.
Il “mattone base” di questo particolarissimo genere è il proprio il keiryū. Per tutte le notizie clicca  qua


Anche lo yama è un componimento poetico inventato da Luca Cenisi.

Haikai (Tetractys – Luca Cenisi – Eufemia)

chicchi di riso
non fuggono dal piatto
ma dalle labbra

sordidi chicchi
tradiscono le labbra
bacchette rotte

riso o sorriso
il gusto nella bocca
e infine un buon te

Haikai nati  per caso e per gioco su facebook, dopo l’esperienza culinaria al ristorante Japan :)

Tetractys, Luca, Eufemia

L’occhio di Ra – E book a 4 mani di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo

Cari amici del Blog
è con gioia che vi riproponiamo  il lavoro a quattro mani che io e Massimo abbiamo avuto il piacere di condividere due anni fa.
Un omaggio all’antico Egitto, ai suoi Re (Rames) e Regine (Nefertiti), ai suoi paesaggi e alle sue epiche battaglie come quella di Kadesh.
Ringrazio Massimo per l’ottima ispirazione e per avere condiviso
emozioni identiche seppur differenti,  attraverso il sottile filo d’acciaio della scrittura e della poesia.

Buona lettura!
Eufemia e Massimo

Cliccare sulla copertina o sul link per il down load

http://memoriediunageisha.eu/attachments/File/occhio_di_RA.pdf

 

L’occhio di Ra esiste anche in versione cartacea,

Sulle rive del Nilo

per le info sull’acquisto cliccare qua

http://www.lulu.com/shop/massimo-baldi-eufemia-griffo/sulle-rive-del-nilo/paperback/product-17342947.html

Haiku di Eufemia

Dalla pagina di Lucia, Haiku antichi e non

è stato scelto

piccola geisha
sui ricordi sfioriti
volo di rose

*

Eufemia

Dal multiblog di Jalesh, “La nostra Commedia”, per la categoria Un soffio d’amore : “Il cedro degli addii” – intervista agli autori del renga , Massimo Baldi ed Eufemia Griffo (intervista a cura di Lucia Griffo)

Un Soffio d’Amore

Soffio d’Amore di Giugno 2012

Il cedro degli addii, renga a 4 mani di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo

Nella penombra
il serico kimono
le avvolge i seni

si baciano gli amanti
loro complice luna

Anime amanti
rumore di sospiri
flebili suoni

come vento d’estate
dall’abbraccio rovente

Fuggono le ore
nel frinire dei grilli
sudati i volti

le bocche ardenti roghi
tra voluttà e passione

Come un calice
dal prezioso cristallo
senza bevanda

di piaceri proibiti
si riempiono le coppe

Solenne gioco
nella brama dei sensi
nessuno vince

sedotto è il cuore arido
come fiume senz’acqua

Un solo corpo
sono or la geisha e il danna*
tremule carni

le mani strette e unite
con le membra in subbuglio

Come veleno
che ottenebra la mente,
solo illusioni

voluttuosi piaceri
dal sapore dell’oppio

Vinti i limiti
movenze senza freni
mondi magici

mai termina il piacere
tra baci e perdizione

Brucia la fiamma
divorando crudele
brandelli di alba

complice silenziosa
d’un amore imperfetto

Tempo di andare
sabbia scivola lieve
dalla clessidra

sfioriscono i ciliegi
nel tramonto del sole

Parole proibite
come foglie rapite
e già disperse

l’amore non ha nome
sul volto di una geisha
*
Fine

Massimo Baldi ed Eufemia Griffo

La parola *danna in giapponese significa padrone, ma in relazione con la geisha questo termine significa cliente-marito.

Il danna è colui che si occupa di tutto ciò di cui ha bisogno una geisha, paga le sue spese, acquista i suoi costosissimi kimono, la sommerge di regali e a volte, se è particolarmente generoso, le compra anche un’ abitazione, o una o-chaya (casa da tè); per questo motivo di solito i danna sono persone molto importanti e facoltose.

Il titolo del renga è un omaggio a Takano Kimio, poeta morto alla giovane età di 26 anni ed autore de Il cedro degli addii, titolo che ben si addice alla storia narrata nel nostro renga, una storia d’amore e di addiio tra la geisha e il suo danna.

Intervista a cura di Lucia Griffo a Massimo Baldi

1) Carissimi Eufemia e Massimo, questo mese è stato scelto il Vostro brano a quattro mani intitolato: “Il cedro degli addii” per la Rubrica Un Soffio D’Amore per il mese di Giugno; vorremmo conoscere il Vostro punto di vista e l’emozione che Vi ha dato questo brano nel scriverlo insieme, anche per conoscerVi meglio.

2) A quando risale  la Vostra intesa  e collaborazione artistica?
La nostra collaborazione artistica è cominciata nell’estate di due anni fa, devo riconoscere che è rarissimo trovare una tanto perfetta simbiosi artistica culminata nel nostro primo lavoro a quattro mani dal titolo ‘Imperfette perfezioni’, raccolta di poesie in metrica giapponese.

A questo riuscitissimo lavoro ne sono seguiti molti altri.
Come ci diciamo spesso io ed Eufemia, una volta tracciati su carta i nostri versi, è impossibile distinguerne l’Autore, tanto le nostre penne sono in grado di fondersi dando origine ad una armonia poetica con pochi eguali.
La nostra intesa artistica, pertanto, penso che sia esistita da sempre, da quando entrambi abbiamo cominciato a scrivere; tale intesa deriva essenzialmente da una grande sensibilità, da una naturale predisposizione per questo tipo di poesia e da tanta, tanta sperimentazione.
Quando ci siamo conosciuti, l’intesa artistica si è trasformata quasi subito in collaborazione artistica, così come un fiume termina la sua corsa nel mare; con naturalezza ed ineluttabilità.

3) Questo brano, particolarmente bello ed intenso coinvolge i protagonisti della storia; dateci il Vostro punto di vista. Com’è nata l’idea di questa poesia e di scrivere sull’arte antica della Geisha?

La figura della geisha è una figura che mi ha sempre affascinato, così come mi ha incuriosito e spinto alla conoscenza del bushido la coraggiosa e leale figura del samurai; altra figura che ha un posto di rilievo nei miei scritti è quella del mistico e monaco zen.
Per aspetti diversi, sono tutti muri maestri del grande Giappone.
La geisha, dicevamo: la sua bellezza è come il soffio del vento, la flessuosità del suo incedere è come un giunco, la sua arte irraggiungibile.
Tanta bellezza, tanto desiderio e brama di possederla racchiusa in tanta velata tristezza e nell’inevitabile abbandono all’alba: trovo che molto del suo fascino sia tutto in questa chiave di lettura.

4) Vi siete immersi in un mondo lontano, eppure sembrava di percepirne la delicatezza e l’emozione senza fiato.  E’ un brano  in metrica,  genere non semplice da comporre; spiegateci l’ispirazione. Il lettore esterno  ne avverte la passione, l’emozione, ma anche la sofferenza, l’emotività e l’addio.

L’ispirazione nasce dalla comune passione per la geisha, dalla naturale predisposizione a comporre versi a quattro mani e dalla perfetta compenetrazione nella figura della geisha e del suo danna: un po’ come a teatro, dove la riuscita di un’opera passa attraverso un sentire vero e reale nei personaggi che si vanno ad interpretare.
Si è immersi nel buio della notte, per carpirne ogni attimo e per sapere che ci sarà un’alba di malinconia ed abbandono, questa è la forte passione, questo è il canto del cigno della geisha, l’usignolo che ad ogni crepuscolo rinasce e ad ogni alba si spegne, in concomitanza con il sorgere del sole.

5) Avete progetti futuri artistici?
Ci regalerete ancora dei brani insieme?

Senza pensarci un solo secondo: sicuramente.
E’ insito nell’inevitabilità felice di un connubio letterario tanto perfetto  e tanto riuscito, sarebbe riduttivo togliere ai lettori e soprattutto a noi stessi questa grande opportunità di sognare e far sognare.

Intervista a cura di Lucia Griffo ad Eufemia Griffo

1) Carissimi Eufemia e Massimo, questo mese è stato scelto il Vostro brano a quattro mani intitolato: “Il cedro degli addii” per la Rubrica Un Soffio D’Amore per il mese di Giugno; vorremmo conoscere il Vostro punto di vista e l’emozione che Vi ha dato questo brano nel scriverlo insieme, anche per conoscerVi meglio.

Innanzitutto grazie di cuore per avere scelto questo bellissimo brano che reputo essere in assoluto il migliore che ho scritto insieme a Massimo.
E’ con emozione e gioia che ho accolto questa notizia, ma anche con una punta di ansia poiché in questo mese  sto vivendo un periodo così intenso dal punto di vista lavorativo al punto di avere sempre paura di non avere il tempo necessario per fare per bene le cose. Infatti sto scrivendo molto poco per non concedermi nessuna distrazione rispetto al lavoro che sto ultimando.
Ritornando alla poesia a quattro mani, abbiamo appreso la meravigliosa notizia con sorpresa, avevamo pubblicato il renga a quattro mani nella categoria Soffio d’amore senza attenderci alcun riscontro ed il fatto che esso sia stato scelto, ci ha riempiti di gioia. La scrittura è un fiume che abbatte qualsiasi ostacolo e la poesia ha il fascino e la seduzione di parole appena sussurrate. E’ così che va letto questo brano di cui vi sveleremo i retroscena, nel corso dell’intervista.

La scrittura a quattro mani non è cosa semplice, bisogna trovare e ricercare una indubbia empatia, assonanza di emozioni, bisogna porsi sullo stesso filo, come due equilibristi.
Il risultato puo’ essere apprezzabile, ma puo’ anche risultare un insuccesso.
Spesso accade invece quel che io chiamo il “miracolo” della poesia, ovvero che due penne si fondano a tal punto tale che non sia possibile discernere i versi dell’uno e dell’altro ed è ciò che mi sento di dire a proposito delle liriche  che finora abbiamo scritto insieme io e Massimo. Un sodalizio artistico che dura da due anni, una forte empatia e fusione di mente e cuore al punto che al lettore non è facile distinguere i miei versi da quelli di Massimo. Questo è quello che sovente ci sentiamo dire da un discreto numero di fans che ci seguono da anni.

2) A quando risale  la Vostra intesa  e collaborazione artistica?

A due estati fa, luglio 2010. Come ogni incontro, esso è avvenuto per caso poiché  ” le vie del web sono infinite”.
Possiedo un multiblog d’autore da quasi sette anni  dedicato alla poesia giapponese,  ne sono la fondatrice e con orgoglio posso dire che questo piccolo gioiello che accoglie svariati artisti da ogni luogo d’Italia, è unico nel suo genere. Non credo ce ne siano molti altri in Italia, eccetto Amanogawa della mia amica Elisa Allo.
Ci siamo dunque incontrati sulla strada della poesia haiku e per caso abbiamo iniziato a scrivere una serie di haiku e tanka sul tema dell’estate. Alla conclusione di essa ci siamo accorti che erano talmente tanti, che sarebbe stato possibile racchiuderli all’interno di un libro. E’ nata quindi l’idea di Imperfette perfezioni, il nostro primo libro a quattro mani al quale ne sono seguiti altri due, Sulle sponde del Nilo e Foglie d’autunno.

3) Questo brano, particolarmente bello ed intenso coinvolge i protagonisti della storia; dateci il Vostro punto di vista. Com’è nata l’idea di questa poesia e di scrivere sull’arte antica della Geisha?

Scrivere haiku automaticamente fa pensare al Giappone, alla sua cultura millenaria, ad un mondo affascinante tutto da scoprire poco a poco. Ci sono molti aspetti di esso che mi affascinano e ci affascinano. Il mio multiblog Memorie di una geisha, è un omaggio al film di Rob Marshall (film del 2005) e allo stesso tempo prende spunto dalla figura della geisha, donna  figura seducente ed affascinante che ha ispirato moltissimi film e poesie. Durante il nostro connubio artistico abbiamo toccato numerosi temi, dall’estate, all’Egitto, all’autunno.
In effetti mancava un omaggio tout court al mondo orientale e dunque abbiamo pensato di scrivere ed ispirarci alla geisha. E’ stato Massimo a scrivere l’incipit del renga, io l’ho proseguito e a  mia volta gliel’ho rinviato. Questo scambio di ku ( I ku sono i versi) è avvenuto moltissime volte e la poesia è stata scritta nell’arco di tre giorni circa.
La storia narrata si ispira a quella raccontata nel film di Rob  Marshall. I protagonisti sono una geisha ed il suo danna, ovvero una sorta di protettore, ma allo stesso tempo cliente – marito. Ricordo che la geisha non puo’ sposarsi e per questo motivo non le è concesso amare; essa infatti è anche denominata “la moglie del crepuscolo”.
Nel renga i due protagonisti si concedono una notte d’amore, là dove la passione ed un sentimento autentico si intrecciano tra loro in maniera sublime. La geisha ama il suo danna ma comprende che l’alba metterà fine ad ogni sua speranza; dunque vive con coinvolgimento questo sentimento, là dove il danna è invece tratteggiato in maniera piu’ sopita e fredda al punto che la vera protagonista di cui abbiamo messo in evidenza il carattere, appare essere la donna.
L’amore tra queste due persone è un’ illusione e come tale essa rimane.
Il titolo del renga è un omaggio a Takano Kimio, poeta morto alla giovane età di 26 anni ed autore de Il cedro degli addii, titolo che ben si addice alla storia narrata nel nostro renga, una storia d’amore e di addiio tra la geisha e il suo danna.
Il cedro (l’antico sugi) inoltre è uno degli alberi piu’ rappresentativi del Giapppone e nella storia abbiamo pensato che all’ombra di esso, i due protagonisti si sussurravano addio.

4) Vi siente immersi in un mondo lontano, eppure sembrava di percepirne la delicatezza e l’emozione senza fiato.  E’ un brano  in metrica,  genere non semplice da comporre; spiegateci l’ispirazione. Il lettore esterno  ne avverte la passione, l’emozione, ma anche la sofferenza, l’emotività e l’addio.

L’ispirazione come ho scritto sopra, deriva dalla visione del film Memorie di una geisha, su cui ho scritto moltissimo. Il Giappone è sì un mondo lontano e così misterioso
rispetto a quello che siamo noi occidentali. Tuttavia reputo che da questa conoscenza si possano trarre solo vantaggi, storici e non solo. Immergersi nella sua cultura
è un indubbio arricchimento, è come viaggiare pur non avendo con sé un bagaglio, è come essere i protagonisti di storie narrate secoli e secoli fa.
Ma è anche fare la conoscenza con tradizioni differenti dalle nostre dal punto di vista,  per esempio religioso e trarne insegnamenti.
Personalmente sto tentando uno studio sulla meditazione zen di cui esistono moltissime sfaccettature in grado di “aiutarci” a vivere nel nostro mondo così frenetico dove tocco con mano un’ assurda assenza di valori. Esistono testi poetici di una tale bellezza e immergersi totalmente in essi, è come sostare in un giardino fiorito mentre il silenzio e la pace dilagano nella mente e nel cuore.
Ricordo inoltre che in Giappone la dottrina Zen ha favorito lo sviluppo di numerose arti tradizionali come la cerimonia del tè (chanoyu), l’architettura dei giardini, la pittura a inchiostro (sumi-e), l’arte di disporre i fiori (ikebana), il tiro con l’arco (kyudō): nello scoccare di una freccia l’annullamento del dualismo tra chi compie l’azione e l’azione stessa darà luogo alla comprensione immediata della realtà, all’illuminazione.
E’ un mondo vario e variegato che mi attrae e mi affascina e da cui traggo ispirazione per scrivere  ed insegnamenti.

Quanto al brano, esso è stato strutturato secondo lo schema metrico del tanka (5/7/5/7/7) , tuttavia esso appare del tutto fluido al punto da sfuggire alla rigidità della metrica che
qualche volta ingabbia il pensiero nella rigida legge del ku. In questo caso, il renga scorre velocemente e pare quasi essere stato scritto con il verso libero.
Sono felice che le emozioni che io e Massimo abbiamo descritto siano le stesse che prova il lettore. Abbiamo soppesato in maniera sapiente la scelta delle parole per non apparire banali; la poesia nasce da un atto libero quale è l’ispirazione, ma essa va anche limata e come un brano di narrativa, bisogna fare attenzione alla scelta dei termini per non apparire banali.
Quanto alle emozioni, abbiamo scelto di “scendere”nell’anima dei protagonisti, essere con loro tutt’uno, dare voce a personaggi immaginari, farli parlare con sentimenti reali.
Le parole chiavi sono “amore, malinconia, addio”. Ci sono parole dette ed altre celate, ma d’altra parte non è possibile mettere in mostra totalmente  i sentimenti del cuore benché appartengano ad esseri immaginari.

5) Avete progetti futuri artistici?
Ci regalerete ancora dei brani insieme?

Prima di comporre Il cedro degli addii, abbiamo scritto molte altre poesie ispirandoci al Giappone e l’idea è dunque di raccoglierle in un nuovissimo libro che sarà un ulteriore omaggio al Sol Levante e alla sua cultura millenarie.Gli aspetti da sondare e che ci ispirano sono moltissimi e di sicuro riprenderemo ancora il tema della geisha e del suo mondo così particolare.
Ciò non toglie che potremo proseguire  a scrivere a quattro mani anche su altri argomenti.
E dunque la risposta è assolutamente positiva.
Ringrazio Jane e la redazione de La Nostra Commedia,  Lucia per le domande che ci ha posto e che ci hanno dato la possibilità di parlare di noi e della nostra scrittura ed infine ringrazio Massimo, stimato amico e poeta col quale sono certa seguiranno altre “imprese” di scrittura poetica e narrativa.

Ringrazio gli autori del bellissimo Soffio D’Amore a nome di tutta la Redazione della La nostra commedia; grazie per questo brano che ha catturato noi tutti; i nostri complimenti!

Lucia Griffo

*

Video a cura di Jalesh

 

Il cedro degli addii, renga a 4 mani di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo

Nella penombra
il serico kimono
le avvolge i seni
 
si baciano gli amanti
loro complice luna
 
 Anime amanti
rumore di sospiri
flebili suoni
 
come vento d’estate
dall’abbraccio rovente
 
Fuggono le ore
nel frinire dei grilli
sudati i volti
 
le bocche ardenti roghi
tra voluttà e passione
 
Come un calice
dal prezioso cristallo
senza bevanda
 
di piaceri proibiti
si riempiono le coppe
 
Solenne gioco
nella brama dei sensi
nessuno vince
 
sedotto è il cuore arido
come fiume senz’acqua
 
 Un solo corpo
sono or la geisha e il danna*
tremule carni
 
le mani strette e unite
con le membra in subbuglio
 
Come veleno
che ottenebra la mente,
solo illusioni
 
voluttuosi piaceri
dal sapore dell’oppio
 
 Vinti i limiti
movenze senza freni
mondi magici
 
mai termina il piacere
tra baci e perdizione
 
Brucia la fiamma
divorando crudele
brandelli di alba

complice silenziosa
d’un amore imperfetto
 
Tempo di andare
sabbia scivola lieve
dalla clessidra
 
sfioriscono i ciliegi
nel tramonto del sole

Parole proibite
come foglie rapite
e già disperse

l’amore non ha nome
sul volto di una geisha
 *
Fine
 

Massimo Baldi ed Eufemia Griffo

La parola *danna in giapponese significa padrone, ma in relazione con la geisha questo termine significa cliente-marito.
Il danna è colui che si occupa di tutto ciò di cui ha bisogno una geisha, paga le sue spese, acquista i suoi costosissimi kimono, la sommerge di regali e a volte, se è particolarmente generoso, le compra anche un’ abitazione, o una o-chaya (casa da tè); per questo motivo di solito i danna sono persone molto importanti e facoltose.

Il titolo del renga è un omaggio a Takano Kimio, poeta morto alla giovane età di 26 anni ed autore de Il cedro degli addii, titolo che ben si addice alla storia narrata nel nostro renga, una storia d’amore e di addiio tra la geisha e il suo danna.

Kōan,* haiku narrativi di Eufemia

fuori dal tempio
solo luce di Luna
– stelle nascoste

il vecchio saggio
prega innanzi alla Luna
– allievo o maestro?

ricordi di ieri
smarriti tra le nubi
– vana ricerca

*

Eufemia

* kōan, sono i quesiti paradossali, enigmi la cui soluzione non può essere ottenuta tramite la razionalità e la logica ma solo con l’intuizione.

Geisha e Saburau, renga a 4 mani di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo

Geisha e Samurai
del sol levante artisti
lealtà e passione

conturbanti movenze
tigre e volpe in un fiato

Danza ritmica
nel tramonto di fuoco
ardenti labbra

spada e pugnale in cielo
alta luna s’asside

Un fuoco brucia
nel fodero segreto
-scrigno del cuore

avviluppato e oscuro
desideri negati

Vola un airone
sulla sponda del fiume
un giorno, un sole

fluttuano rami e foglie
ombre immerse nell’acqua

*
Massimo Baldi ed Eufemia Griffo

Pubblichiamo stasera un renga inedito che abbiamo scritto qualche tempo fa, ringrazio Massimo per l’ispirazione e per il bellissimo tema che tanto ci attrae.

I suoi occhi sono acqua profonda – Renga a 4 mani di Massimo ed Eufemia

matita nera
occhi profondi e tristi
fiammanti labbra

tanti kimono
il flessuoso vitino
avvinto e stretto

 i piedi nudi
dai seducenti passi
lieve apparire

raffinatezza
leggero  il suo  respiro
lunghi capelli

pallido fiore
come neve in inverno
cuore sepolto

fremente il corpo
ai raggi della luna
sensi in tumulto

rami spezzati
in balia di tempeste
ciliegio rosso
 
le bianche mani
sciolgono il nastro rosa
fruscio di seta

cela la luna
seducente passione
volti  nascosti

in ogni sguardo
scorre fiume impetuoso
il cuore muore

già prigionieri
nell’alba senza sole
quel  che  resta è ombra

al crepuscolo
le ore sono fantasmi
sconfitto è il tempo

le bocche a un passo
appena si sfiorano
onde del mare

come alta marea
sullo scoglio s’infrange
cade la geisha

*

Renga di  Massimo Baldi ed Eufemia Griffo

Il renga copre una intera giornata, dal crepuscolo all’alba, così come si addice al tempo effimero di due persone che si amano pur sapendo
che il loro tempo è caduco come il fiore di ciliegio.
Per un uomo la Geisha può essere solo una moglie a metà: esse infatti, come si dice nel film Memorie di una Geisha, sono  le mogli del crepuscolo

Colgo l’occasione per fare a Massimo tantissimi auguri di BUON COMPLEANNO!!!!

Zuiganji La vita dei monaci Zen – haiku di Eufemia

il vecchio cedro

riflette  ombre antiche

- il saggio osserva

*

haiku di Eufemia

Sull’immagine del fotografo Fabio Massimo Fioravanti in “瑞巌寺 Zuiganji
La vita dei monaci Zen ” mostra di fotografia a Genova, museo di arte orientale

Tutto è haiku – renga a 4 mani di Eufemia Griffo e Massimo Baldi

cinque sillabe
l’essenza delle cose
il primo verso

sette sillabe
sferzante onda del vento
ispirazione

cinque sillabe
cento dubbi e domande
la notte incombe

cinque sillabe
ora tutto è ben chiaro
comincio il viaggio

sette sillabe
cerca ciò che non vede
antico maestro

cinque sillabe
nel silenzio concludo
- la perfezione
*

Eufemia Griffo e Massimo Baldi

haiga di Eufemia

piccole luci
ghirlande di bellezza
lucciole a sera

ciliegi in fiore
rapito è lo spirito
rinasce il mondo

*

Eufemia

O fiori di ciliegio,
sembrate piovuti dal cielo goccia a goccia
tanta è la vostra bellezza.
Issa 

Tutto è haiku – senryu di Eufemia

un ideogramma
dipinge un’emozione
un haiku per te
* Eufemia
Gli haiku sono dipinti fatti di parole. I senryu sono metricamente come gli haiku ma non contengono kigo né piccolo kigo

Nella gabbia dell’ombra – Renga di Eufemia

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Tocca la mano
le labbra senza linfa
senza più sangue

t’amai ad ogni sospiro
nella gabbia dell’ombra

Illuso amore!
nel freddo marmo muore
l’ultimo sogno

di vita già strappata
all’iridescente alba

Sublima l’arte
l’eterno oltre l’eterno:
- nulla mai muore

giaccio sulla tua pelle
come dea mai sconfitta

*

Renga di Eufemia 

 

All’Arte che sublima la Vita oltre la Morte 

Come corolle sotto pioggia d’aprile, renga a 4 mani di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo

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Festanti in volo
sotto il sole d’aprile
squarci di poesia

pennellate d’artista
prima rosa sbocciata

Fragili versi
tra corolle di pioggia
nasce la vita

germoglia nuovo seme
petali di parole

Raggi argentei
nella  luna d’aprile
disegnano ombre

macchie d’inchiostro sparse
nei declivi del cuore

Cela un petalo
profondissimi sogni
stille di vita

di cui soltanto i poeti
possiedono i segreti

*

Massimo Baldi ed Eufemia Griffo

La poesia è come una corolla che sboccia a primavera: come dal seme nasce un nuovo fiore
così la poesia nasce dal cuore dei poeti e da esso si alimenta,
come corolle sotto pioggia d’aprile.

Avalon (sedoka di Eufemia)


Su onde increspate
si specchiano nuvole
ed un opaco sole

Vedo un’isola
ammantata di nebbie
e trasparente cielo

Giace sul fondo
sepolta dal mistero
la spada del grande Re

*

Sedoka di Eufemia 

Come legno di quercia, renga di Eufemia

E’ già passato
il tempo dell’infanzia
piccola geisha

leggeri come fiori
fuggiti tutti i sogni

Sei come l’acqua
che scorre nel giardino
goccia di pioggia

scivoli silenziosa
e ti rialzi ogni volta

Quercia possente
sei radice d’albero
legno d’acero

possente la tua anima
pura come i sogni tuoi

~ Eufemia ~
*
Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno: radicata nel terreno come un albero Sakura. Ma a ne diceva che ero come l’acqua. L’acqua si scava la strada anche attraverso la pietra, e quando è intrappolata l’acqua si crea un nuovo varco.
(dal film “Memorie di una Geisha”).
Poesia liberamente ispirata al film “Memorie di una Geisha”


SABI WABi AWARE YUGEN – COSA SONO – articolo di Eufemia

Vi copio incollo un articolo che ho scritto qualche tempo fa tratto dal nostro sito Memorie di una Geisha



Fiori di ciliegio e poi la sera, parte II
Sabi, wabi, aware e yugen.

(Giardino di prugni sul ponte Shin- Ohashi di Ando Hiroshige)


L’haiku fissa con parole frammenti di vita, emozioni, contemplazione e stati d’animo e ce li restituisce come in uno scatto fotografico. E’ una sorta di “click” dell’anima. In esso è presente il minimalismo Zen, ovvero il piacere di gustare un momento unico e irripetibile, attraverso l’uso della poesia. E’ un fissare nei versi, un momento sfuggente, che mai più si presenterà alla nostra memoria e al nostro sguardo.
In esso c’è altresì l’apprezzamento per la natura, una valutazione  quasi mistica, data dall’osservazione di un petalo di un fiore, dal tuffo di una rana nello stagno, da un soffio di vento che agita l’aria.
Nell’haiku si concretizzano quattro stati fondamentali dell’animo umano: sabi, wabi, aware e yugen.

Sabi  è la quiete, la pace, la solitudine, che avvolgono l’uomo ed il suo stato d’animo. E’ il distacco dalle cose, ma è un distacco non doloroso, bensì  consapevole e meditato, senza alcuna traccia di tristezza  e rimpianto. 

Scende la notte
Sui profumi d’estate
Con le lucciole 

Cala il sole 
dietro le montagne
Ed è già notte 

Wabi è  il rivelarsi dell’inatteso e del profondo senso dell’essere, dei gesti più modesti, di ogni piccolo evento; quando l’artista si sente depresso o malinconico, lo stato d’animo è detto wabi.
E’ allora che accadono cose impensabili, che fino ad allora ci sono parse impossibili e rimettono in moto lo scorrere della vita. E’ il riscuotersi dalla tristezza, l’uscire dalla rassegnazione e dalla passività, è accorgersi che sta per realizzarsi qualcosa che ci scuote dal torpore.

Nella tristezza 
i colori del cielo
Svegliano i sogni

Nell’ora grigia
della rassegnazione
Una musica

Aware è il rimpianto, nostalgia intensa e tristezza, ed essere coscienti che ogni cosa ha un fine e tutto scorre, che ogni cosa è caduca, come il Tempo e le stagioni, mai uguali eppure sempre simili.
Non c’è nemmeno in questo caso sofferenza o senso di perdita, ma presa di coscienza che non è possibile fermare il Tempo ed il suo costante  fluire. 

Sul vecchio tronco
le cicatrici antiche
Ricordano te

La primavera 
scaccia l’eco del freddo 
dal mio giardino

Infine lo yugen ovvero  la percezione improvvisa di qualcosa di misterioso e di strano, che allude ad un ignoto impossibile a scoprirsi, è il mistero e la sua inafferrabilità ed in questo arcano risiede la suprema bellezza delle cose. E’ il meravigliarsi di piccoli eventi, percepire una sorta di magia che si avverte nitidamente nel nostro animo.

Il mondo fugge
e scompare nel nulla
Monta la nebbia

Termino queste righe con uno scritto di Issa che trovo molto bello e pieno di spunti per riflettere, brevità di parole, ricchezza di immagini e contemplazione:

“Nel nostro mondo, anche 
le farfalle sono stanche 
sono stanche di vivere”
Issa Kobayashi (1763 – 1823)

Bibliografia: 
wikipedia “Wabi-sabi”
http://www.poesia-creativa.it

Il maestro Matsuo Bashō   e Kobayashi Issa. Fonte Wikipedia

L’haiku, la poesia giapponese di Carlo Bramanti http://www.scriveregiocando.it/haiku.htm

Gli haiku riportati sono stati trovati in rete.

Articolo scritto da Eufemia

Wabi, aware, yugen – Renga di Eufemia

Ho cercato di interpretare l’immagine che segue, secondo una catena di haiku, dando  molteplici letture della stessa e concatenando comunque i versi con parole che legassero tra loro, concettualmente  i tre haiku,   secondo i tre stati fondamentali dell’animo umano: wabi (l’inatteso) aware (rimpianto) lo yugen  (ovvero la percezione improvvisa di qualcosa di misterioso e di strano)


lingue di fuoco
lambiscono la notte
- sciolta è la neve

irreale viaggio
attraversando mondi
- nostalgia di ieri

l’acqua del lago
sibila sussurrando
- specchio del dubbio

*

Renga di Eufemia

Amaranth, sedoka di Eufemia

implacabili
oscurità e tormento
amore già negato

un tempo angeli
ora involucri stanchi
ali senza più luci

gocce amaranto
nell’eterno conflitto
umano non umano

Sedoka di Eufemia

(5/7/7)

Un tempo gli angeli dimoravano tra noi, finché un giorno essi furono scacciati dagli uomini pervasi da un odio che oscurò per sempre l’amore. Testo e immagini si ispirano ad Amaranth dei Nightwish

qua 

 

Bussokusekika by Eufemia


il nero e il bianco
enigma di colori
la luna e il sole

trasgressione e purezza
due maschere all’opposto
identico il mistero

*

Eufemia

Il Bussokusekika segue uno schema metrico di 5-7-5/7-7-7.

L’immagine è di Linda Berkvist

L’apparenza è già inganno, sedoka di Eufemia

danzano le ore
nel misterioso cerchio
- rintocchi d’orologio

tre son le ruote
il tempo si misura
- eppur scorre veloce

mille maschere
su volti condannati
- l’apparenza è già inganno

*

Sedoka * di Eufemia

Il sedoka è un tipo di poesia in metrica strutturato in versi di 5-7-7-5-7-7 sillabe

Tanka di Eufemia

spada sguainata
vibra la lama al vento
- cuore scolpito

sorgerà una nuova alba,
fiori di loto e pace

*

Eufemia

“Non avrei mai immaginato di essere sconfitto da una folata di vento”

Tanka ispirato al film “La battaglia dei tre regni”, un film sulla guerra ma nel suo epico finale, saranno l’amore di una donna  e la pace a trionfare.

Sull’immagine di Kiyochika Kobayashi, renga a 4 mani di Eufemia e Massimo

nel mio riflesso
d’un sogno fatto d’ombre
un fiore nasce

attenderà il mio tempo
acqua scorre nei miei occhi

giovani donne
quasi in contemplazione
lo specchio immoto

lunghissimi silenzi
chi sa ascoltare ascolti

*

Renga di Eufemia e Massimo

Sull’immagine di 
Kiyochika KOBAYASHI (1870-1917) “Kameido” (ca1880) - Due bellezze sotto il glicine.

Maschere, haiku di Eufemia


volti nel volto
tenebre di luce blu
solo maschere

*

Haiku di Eufemia

Haiku di Eufemia


sfiorano mani 
l’onda scomposta da eco
lievi sussurri

*

Haiku di Eufemia

Haiku di Eufemia


e vien la sera
medita il pescatore
- il fiume scorre

*

Haiku di Eufemia

Haiku di Eufemia


scrivo col sangue
passione tinge carta
inchiostro rosso

*

Haiku di Eufemia

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